Il killer di Giulia Tramontano e del piccolo Thiago che portava in grembo aveva preparato un piano diabolico.
La premeditazione dell’omicidio di Giulia Tramontano, stando alle ricerche fatte sul web da Alessandro Impagnatiello, sembra praticamente certa. Il killer aveva infatti chiesto ad internet come fare per uccidere anche Thiago, il feto che la 27enne uccisa portava in grembo. “Come uccidere una donna incinta con il veleno” e “come avvelenare un feto“: queste le scioccanti ricerche di Impagnatiello.
Il killer, poi, ha scelto di utilizzare un coltello per togliere la vita alla sua fidanzata, pugnalandola per ben 39 volte. Ma prima dell’aggressione, secondo la sua cronologia, Impagnatiello aveva pensato ad un metodo meno cruento per l’omicidio.
I dubbi degli inquirenti
Ciò che resta da determinare, per gli inquirenti, riguarda principalmente il quadro delle accuse da muovere nel prossimo processo contro Alessandro Impagnatiello. I medici legali sono al lavoro per capire se c’è l’aggravante della crudeltà nell’omicidio: la prima coltellata del barman aveva già ucciso Giulia?
Nelle prossime settimane, inoltre, verrà fatto un esame del dna su un capello ritrovato vicino al cadavere della ragazza che potrebbe non appartenere al killer o alla vittima. Gli investigatori hanno giù escluso il coinvolgimento della madre del barman nell’omicidio ma resta possibile quello di una terza persona: sarebbe una rivelazione incredibile.